Parole intraducibili, la designer neozelandese Anjana Iyer prova a “spiegarle” disegnandole

words

Leggendo e traducendo un testo in un’ altra lingua, si incontrano non solo parole di cui non si conosce il significato, ma anche parole che non hanno una traduzione precisa nella nostra lingua e richiedono una ricerca minuziosa per comprenderne a pieno il significato e riuscire a renderne il senso nella maniera più efficace possibile. Questo spesso è dovuto alle grandi differenze culturali che inevitabilmente si riflettono anche sulla lingua. Differenze alcune volte talmente profonde da portare alla creazione di parole per determinate azioni, abitudini, usanze ben precise che non hanno un corrispettivo in altre lingue. Ad esempio qualcosa talmente importante per gli spagnoli da meritare un termine specifico potrebbe non essere stata minimamente presa in considerazione dagli inglesi. Ci si trova di fronte a quelle parole “intraducibili” che possono essere “spiegate” ad esempio attraverso perifrasi. Le parole intraducibili hanno catturato l’attenzione di una designer neozelandese, Anjana Iyer che ha ideato una raccolta di immagini “Found in Translation” in cui cerca di rappresentare il significato di alcune parole che sembrano intraducibili in un’altra lingua. Le parole sono tratte dal libro “Il senso del Tingo. Le parole più pazze, curiose e divertenti del mondo”di Adam Jacot De Boinod che raccoglie una serie di parole impossibili, definizioni intraducibili, poetiche o irrilevanti, che l’autore ha ricavato da più di 150 lingue del mondo; dai 27 modi di chiamare i baffi in albanese alla parola indonesiana che definisce “l’incontrollabile abitudine di dire cose imbarazzanti”.
L’obiettivo della Iyer è quello di creare un’ illustrazione al giorno per 100 giorni. Quota 100 è ancora lontana dato che il progetto è iniziato da poco ed è arrivato quasi a metà percorso. Qui ho raccolto alcune delle immagini più insolite e quelle di cui avrei voluto esistesse una parola in italiano!!!
Tsundoku (giapponese): l’abitudine di comprare libri e ammucchiarli in pile senza mai leggerli 605x842xfound-in-translation-untranslatable-words-illustrations-anjana-iyer-81.jpg.pagespeed.ic.F7ZVAMGCn9

Backpfeifengesicht (tedesco): una faccia che deve proprio essere presa a pugni

tedesco Age-otori (giapponese): stare peggio dopo essersi tagliati i capelli

capelliEbbene si c’ è anche una parola italiana che non ha eguali:

gattara